5 giugno 2011

X-Men: First Class — Recensione

Siamo all'inizio degli anni '60, le radiazioni hanno cambiato la struttura genetica dell'essere umano, mutandolo in homo sapiens superior, il prossimo stadio dell'evoluzione.

Attenzione: la seguente recensione contiene spoiler.
Di qualunque sesso voi siate, non andate al cinema con il vostro partner: a fine proiezione lo lascerete perché non è Michael Fassbender.


X-Men - Since 1962

X-Men: First Class è un film ambiguo. Da un lato risente del poco tempo in cui è stato realizzato – particolare che si nota nel montaggio spesso frammentato, negli effetti speciali non sempre all'altezza e nella crescita appena abbozzata dei personaggi secondari – dall'altro ha il merito di essere una pellicola solida, ben recitata e con tematiche morali profonde. Va detto, però, che tutta la lavorazione è stata un parto, letteralmente. Poco più di nove mesi per girare, montare, aggiungere gli effetti speciali, le musiche e mettere incinta January Jones. Insomma, far funzionare le cose. Ma Matthew Vaughn e compagnia danzante hanno colto nel segno. Quasi sempre, almeno.

Nei primi venti minuti seguiamo le avventure di un freddo Erik Lehnsherr, cacciatore di nazisti, a metà strada tra il Bond di Sean Connery e Simon Wiesenthal. Il futuro Magneto è in cerca del dottore che lo ha privato della sua umanità nei campi di concentramento, colui che risponde al nome di Sebastian Shaw. Intanto, il ricco e loquace Charles Xavier si gode la vita all'università di Oxford, rimorchiando nei pub come farebbe Barney Stinson. Durante la sua festa di laurea viene approcciato dall'agente della CIA Moira MacTaggert e apprende che proprio Shaw vuole scatenare una guerra nucleare tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, così da annientare il genere umano. In sintesi, questo è il motore degli eventi che porta il tormentato Erik ad incontrare Charles. Quando ciò avviene è subito amore.


"Sai Charles, pensavo che forse dovremmo adottare un bambino"

Oltre ad essere ben scritti, i due futuri leader sono interpretati al meglio da James McAvoy e Michael Fassbender. Menzione speciale per quest'ultimo, che ha portato sullo schermo un personaggio così potente e carismatico da farci sperare che il film continuasse con il solo Erik Lehnsherr nazi-hunter giramondo, con tanto di itinerario animato in stile Indiana Jones. La ciliegina sulla torta è un Kevin Bacon in grande spolvero, totalmente a suo agio nei panni del villain di classe. Il resto del cast, formato dai giovani mutanti, è relegato ai momenti più soft e scanzonati e fa molto teen movie di metà pomeriggio, senza infastidire.

Secondo la finzione del film sono stati Xavier e co. a fermare la crisi dei missili di Cuba e proprio l'aver inserito le loro vicende in un contesto storico rende questo prequel diverso dagli altri film sui supereroi. Probabilmente, quando gli è stata data la prima sceneggiatura, Vaughn avrà detto Fanculo ai fumetti! Facciamo un film sulla guerra fredda con gli X-Men di contorno! ed in parte è ciò che ha fatto, per fortuna. Che poi le strizzatine all'universo mutante non mancano: dall'omaggio alle tute giallo-blu della prima formazione di Lee e Kirby, al divertente cameo di un certo tipaccio che vale più di un intero film a lui dedicato. Il regista si riallaccia ai toni già delineati da Bryan Singer nei pimi due x-movie, prendendosi meno sul serio ma creando comunque scene incisive e ben orchestrate come la tarantiniana sequenza del bar in Argentina e la resa dei conti tra Erik e Shaw con Charles collegato telepaticamente. Ad accompagnare il tutto, le potenti musiche di Henry Jackman (date un ascolto al tema di Magneto).

Questo X-men: First Class non ci fa gridare al capolavoro ma ha tutto ciò che serve per riportare il franchise mutante sul binario giusto. Piccolo rimpianto? Con qualche mese di lavorazione in più ed un budget meno ristretto, sarebbe stato un vero gioellino. Per questo confidiamo in un seguito di altissimo livello.

A dirla proprio tutta, ci basterebbe anche una commedia romantica con Erik e Charles.




X-MEN: FIRST CLASS — Diretto da Matthew Vaughn; sceneggiatura di Matthew Vaughn, Ashley Edward Miller, Zack Stentz e Jane Goldman, basata su una storia di Sheldon Turner e Bryan Singer; fotografia: John Mathieson; montaggio: Lee Smith e Eddie Hamilton; musica: Henry Jackman; scenografia: Chris Seagers; costumi: Sammy Sheldon; prodotto da Lauren Shuler Donner, Simon Kinberg, Gregory Goodman e Bryan Singer; distribuito da 20th Century Fox

Durata: 131 minuti

Con: James McAvoy (Charles Xavier), Michael Fassbender (Erik Lehnsherr), Kevin Bacon (Sebastian Shaw), Rose Byrne (Moira MacTaggert), January Jones (Emma Frost), Oliver Platt (MIB), Jennifer Lawrence (Raven/Mistica), Nicholas Hoult (Hank/Bestia), Zoe Kravitz (Angel Salvadore), Jason Flemyng (Azazel), Lucas Till (Alex Summers/Havok), Caleb Landry Jones (Sean Cassidy/Banshee), Alex Gonzalez (Janos Questad/Riptide) ed Edi Gathegi (Darwin)