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21 maggio 2013

I was made for lovin' you, Dazzler

Il controverso Studio 54 di New York nel 1978. Scatto di Richard Drew.

Il personaggio di Alison Blaire/Dazzler venne creato sul finire degli anni '70 con l'idea di farne sia un'eroina cartacea che un progetto musicale.

La Marvel puntava a collaborare con una casa discografica per produrre in studio dei brani di successo e trovare una performer carismatica per i concerti, così da allargare gli orizzonti dell'intrattenimento e portare nuovo pubblico sulle pagine dei propri albi. L'intesa arrivò dopo un incontro con la Casablanca Records, etichetta newyorkése che annoverava nel suo catalogo Giorgio Moroder, Cher, Lipps Inc., Kiss, Donna Summer e Village People.

Jim Shooter, Tom DeFalco e John Romita Jr. svilupparono origini, poteri e look del personaggio; quest'ultimo, assiduo frequentatore della pista da ballo, diede a Dazzler le fattezze di Grace Jones, che in quel momento storico incarnava l'essenza della "Disco Queen" (nome originale scelto per Dazzler).


La Dazzler originale ispirata a Grace Jones. Illustrazione di John Romita Jr.

I vertici della Casablanca incalzarono con un terzo progetto da affiancare a periodici e vinili — uno special animato di trenta minuti dove far incontrare i cantanti dell'etichetta musicale con gli eroi Marvel; binomio già collaudato sul vendutissimo albo a fumetti del 1977 dedicato ai Kiss.

La storyline dello special a cartoni animati venne scritta in quattro giorni da Jim Shooter e vedeva "Disco Dazzler" (secondo nome scelto per l'eroina mutante), i Vendicatori e l'Uomo Ragno catapultati in una New York di un futuro alternativo nel mezzo di una guerra tra il regno di Cher e quello di Donna Summer. I signori della Casablanca Records alzarono ulteriormente la posta in gioco suggerendo alla Marvel di usare il trattamento di Shooter per farci un lungometraggio live action.

Peccato solo che da lì a breve l'etichetta musicale venne smantellata per problemi finanziari e questo ambizioso universo crossmediale fatto di film e concerti sold out non vide mai luce.


John Buscema col santino di Bo Derek finalizza la splash page di Dazzler #1.
Scatto di Eliot R. Brown.

Dazzler (nome definitivo, semplice e conciso) esordì nel novembre del 1979 sulle pagine di Uncanny X-Men #130 mostrando un drastico redesign, ora molto più simile alla stella hollywoodiana Bo Derek che a Grace Jones. L'intenzione di portare Dazzler al cinema era ancora forte e proprio Bo Derek, approcciata dalla Marvel nei mesi seguenti, sembrava convinta a vestirne i panni, con l'unica condizione di voler essere diretta dal marito John, regista noto per la forte inaffidabilità sul set. Inutile aggiungere che non se ne fece nulla.

Dopo false partenze e apparizioni tutt'altro che memorabili su Amazing Spider-Man e Fantastic Four, Alison Blaire sembrava destinata al limbo. Le cose cambiarono quando Jim Shototer propose ai dirigenti Marvel di far distribuire alcuni albi esclusivamente nelle fumetterie, mercato ancora piccolo ma in notevole crescita, ottenendo il via libera a patto di utilizzare un personaggio minore, così da non inimicarsi gli edicolanti. Shooter scelse Dazzler.

Il primo numero di Dazzler uscì nel marzo del 1981 per il solo circuito delle fumetterie, vendendo più di 400.000 copie — un primato assoluto.

18 marzo 2009

(Non) solo per signore

Dalle pagine di Uncanny X-Men #244. Matite di Marc Silvestri.

Sembra che ormai uscire di casa con una maglietta che riporta la scritta “Han shot first” oppure col logo di Lanterna Verde non sia più prerogativa di uno sparuto manipolo di ambigui fan dei giornalini a fumetti, ma faccia parte di un processo demoniaco al quale nessuno sfugge: la moda. In parte grazie alla serie televisiva The Big Bang Theory, che ha sdoganato la figura del nerd alle masse, persino il vostro vicino di casa tamarrissimo sfoggerà una bella maglietta col Silver Surfer di Buscema. Non perché amante dell'araldo d'argento ma perché quel capo d'abbigliamento viene venduto nel suo negozio preferito in centro.

Pur consapevoli che i fan della prima ora si sentiranno minacciati da questa ondata di popolarità dei loro beniamini di carta, noi siamo qui per abbracciare completamente il trend, cercando di distinguerci nella qualità della proposta.


Visto che su questo sito trattiamo principalmente di X-Men, rimaniamo in tema mutante consigliando una maglietta retrò finto-usurata che esprimerà il vostro buon gusto in fatto di classici. Questa che vedete in alto è un'elaborazione della copertina di X-Men #42 del 1968 e la trovate, insieme ad altri modelli, qui.

Nel caso cerchiate qualcosa di veramente unico, New Era, storica azienda produttrice di berretti da baseball, ha creato un'intera linea dedicata agli uomini X: Ciclope, Colosso, Wolverine, Nightcrawler, Magneto ed il Professor X fanno parte della prima ondata, acquistabile qui.


Aspettiamo quelli con la controparte femminile. Se New Era accetta richieste, gradiremmo una fierissima Ororo in versione punk hardcore con la cresta.

Fateci sapere come sono andate le spese folli.