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20 dicembre 2017

X-MEN: GRAND DESIGN — Silver Age ma con un twist

Esce oggi per il mercato americano il primo numero di X-MEN: GRAND DESIGN, ardimentoso progetto che concentra 40 anni di storie mutanti, condensate e remixate dal bravo Ed Piskor, autore di Hip Hop Family Tree — acclamata serie dedicata alle origini della cultura hip hop.

Saranno sei gli albi scritti, disegnati, inchiostrati, colorati e letterati da Piskor; ognuno racconterà una decade di avventure del Professor X e dei suoi allievi.

Tre sono gli archi narrativi, chiamati rispettivamente X-MEN: GRAND DESIGN, X-MEN: GRAND DESIGN SECOND GENESIS e X-MEN: GRAND DESIGN X-TINCTION. Trattandosi di una one man band, i tempi di pubblicazione della serie saranno abbastanza dilatati con uscite dipanate in un periodo di due/tre anni.

Il secondo albo potrà essere letto a gennaio 2018 e completerà il primo story-arc, mentre il terzo e il quarto albo usciranno negli Stati Uniti la prossima estate.

In principio fu il Sub-Mariner

Quello che rende davvero interessante questa rilettura di 40 anni di storie mutanti è l'introduzione retroattiva di alcuni eventi e fatti non presenti nelle pagine originali, con lo scopo di formare un universo più coeso e facile da digerire. La lettura non risulta mai ostica pur considerando la mole di albi compressi in poche tavole.

In questo primo numero non c'è l'intenzione di ripercorrere pedissequamente le vicende di X-Men #1 di Stan Lee e Jack Kirby; Piskor parte da Namor, riprende una vecchia storia dei primi anni '40 — in cui il borioso principe di Atlantide devasta New York con una colossale onda — e fa due più due: se Namor è considerato il primo mutante, saranno le sue disastrose azioni a dare origine alla paura e al disprezzo verso tutti i portatori del gene X.



"Tutta questa continuity mi provoca dei gran mal di testa"

Più di un filtro mezzetinte hipsterino

La cura maniacale che si cela dietro la creazione di X-MEN: GRAND DESIGN è ammirevole: disegni ipercinetici ispirati all'arte di Crumb, Everett e Kirby, retini tipografici, impaginazione e note finali; tutto è un grande tributo alla Silver Age dei supereroi.

Ed Piskor rende omaggio ai grandi del passato producendo un albo tutt'altro che datato. Il suo modo di comporre le tavole conferisce una veste moderna a dinamiche prettamente classiche.

UPDATE: i primi due numeri di X-MEN: GRAND DESIGN verranno raccolti in un volume brossurato di 120 pagine, arricchito da X-Men #1 e da alcune pin-up classiche (tutto ricolorato per l'occasione da Piskor). Il formato sarà lo stesso usato per Hip Hop Family Tree (23.4 x 33 cm) e uscirà ad aprile 2018. Qui in basso la versione italiana del volume.



X-MEN GRAND DESIGN VOL 1
di Ed Piskor


Lingua: Italiano
Cartonato: 120 pagine
Prezzo: € 20,90
Editore: Panini Comics

COMPRA SU AMAZON

24 agosto 2016

Cavalieri di Madripoor

Uncanny X-Men #286 «Madripoor, tarda estate 1941...»

Così inizia la nostra storia preferita del frenetico periodo Claremont/Lee sulla testata mutante ammiraglia; scelta imperativa visto il cocktail esplosivo di violenza, atmosfere pulp, una buona dose di machismo neanche troppo tossico, nazisti monodimensionali e ninja sovrannaturali.

In quegli anni gli X-Men, intesi come gruppo, erano totalmente allo sbando e su Uncanny venivano narrate le vicende dei singoli mutanti sparsi in differenti località del globo, alle prese con una nuova vita. Secondo le idee originali di Claremont, sarebbe spettato a Wolverine, Jubilee e Psylocke rimettere in piedi la squadra e ritrovare i compagni, dopo la scomparsa di questi all'interno del Seggio Periglioso per evitare l'agguato mortale dei Reaver in Australia [ndr: vicende accadute in originale su Uncanny X-Men #251 e da noi su Gli Incredibili X-Men #41].

Questo numero in particolare ci porta a Madripoor, isola fittizia del sud-est asiatico, una specie di Singapore futuristica, mostrandoci il primo incontro tra un giovane, inesperto Steve Rogers e un vivace Logan pre-adamantio, qui in veste di sprezzante canaglia dal cuore d'oro – un antieroe vecchio stampo di quelli che tanto piacciono a Claremont, tant'è che il suo abbigliamento rende omaggio a un famoso archeologo del cinema d'avventura, che a sua volta si rifà ai personaggi iconici portati sul grande schermo da Humphrey Bogart e Charlton Heston.


Dobbs, Indiana Jones, Logan
Vedere alla voce: "INSTANT CLASSIC"

Madripoor Knights, pubblicata in originale nel settembre del 1990, si sviluppa su due linee temporali: quella presente con Wolverine, Psylocke e Jubilee, già in Asia da alcuni numeri di Uncanny X-Men e quella del secondo conflitto mondiale; a fare da trait d'union tra le due epoche è il legame affettivo tra Natasha Romanoff aka la Vedova Nera e il buon vecchio Logan. Nel 1941 Cap non è ancora la laggenda del cazzotto a Hitler e il nostro irsuto canadese preferito è un semplice attaccabrighe da bar – i due, così diversi nel modo di agire, uniscono le forze per salvare la piccola Natalia Romanova, nome originale della Vedova, dalla setta di ninja occulti della Mano.

Quarantanove anni dopo troviamo una situazione molto simile: nei bassifondi di Madripoor un'adulta Natasha Romanoff si scontra coi viscidi genin della Mano mentre indaga su una possibile connessione tra i Fenris e Matsu'o Tsurayaba per conto di Nick Fury; messa alle strette, ferita e fieramente pronta a una morte violenta, viene invece tratta in salvo dai tre X-Men sopracitati che annientano gli assalitori col solito fare spettacolare. Divertente notare come gli sgherri della Mano, visti per la prima volta sulle pagine di Daredevil #174 a opera di Frank Miller, una volta abbattuti hanno la peculiarità di dissolversi in melma putrescente, come ci ricorda Claremont attraverso i commenti dell'irriverente Jubilee.


Uncanny X-Men #268
Tanto per alimentare le dicerie che una volta morti gli asiatici spariscono

Dopo tandem leggendari con John Byrne, John Romita Jr. e Marc Silvestri, la densa prosa dello scrittore britannico cementa il sodalizio con le matite di un Jim Lee sempre più libero dalle ingrombranti influenze del sopracitato Miller e di Neal Adams; l'artista sudcoreano è qui padrone assoluto degli ipercinetici layout, coadiuvato dal fedele Scott Williams alle chine. Impreziosiscono le tavole i retini utilizzati per dare spessore alla tuta griga della Vedova e gli innumerevoli dettagli inseriti da Lee, quasi a rendere le vingette dei set cinematografici.

Tornando alla Madripoor del 1941 scopriamo che un gruppo di nazisti guidati dal Barone von Strucker tiene prigioniera la piccola sovietica. Gira male per i buoni: Logan viene dato per morto dopo un nobile gesto di estrazione non proprio furtivo e Steve Rogers, da buon ragazzone smaliziato e boccalone qual è, si dirige al consolato U.S.A. finendo direttamente in trappola e riconsegnando la futura Vedova Nera alle grinfie nemiche. I funzionari americani sono infatti in combutta col Reich, a sua volta alleato della Mano.


Uncanny X-Men #268
Al posto di una sibilante frusta dei solidi bastoni in rattan filippino

Quando il jonin della Mano dà inizio al mistico rituale atto a rendere la giovane Natasha una micidiale assassina da controllare a piacimento, spetta ovviamente al redivivo Logan salvare baracca e burattini sul finale di questo rocambolesco primo incontro cronologico tra Wolverine, Capitan America e la Vedova Nera; esaltante operazione flashback, apripista per tantissime storie che sfrutteranno la stessa struttura.


UPDATE: potete leggere Cavalieri di Madripoor in italiano recuperando Gli Incredibili X-Men #45 di Star Comics, in formato ridotto su I Classici del Fumetto di Repubblica #12 oppure sul gigantesco X-Men by Chris Claremont & Jim Lee Omnibus Vol. 1, appena rilasciato da Panini Comics (che ricordiamo non ci paga) contenente i volumi Uncanny X-Men #244-269, X-Men Annual #13 e Classic X-Men #39; oltre a Claremont e Lee presenti anche Marc Silvestri, Ann Nocenti, Terry Austin, Rick Leonardi, Rob Liefeld, Scott Williams e Whilce Portacio.



X-MEN OMNIBUS 1
di Chris Claremont, Jim Lee, Marc Silvestri


Lingua: Italiano
Cartonato: 720 pagine
Prezzo: € 77.00
Editore: Panini Comics

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2 marzo 2016

Wolverine di Frank Miller


Illustrazione di Frank Miller e Joe Rubinstein (cliccare sull'immagine per ingrandirla).

Dettaglio di una tavola dalla seconda pagina di Wolverine #1 del 1982. Claremont ai testi, Miller alle matite e Rubinstein alle chine.



WOLVERINE
di Chris Claremont, Frank Miller


Lingua: Inglese
Copertina rigida: 144 pagine
Prezzo: € 18.00
Editore: Marvel Comics

Storie contenute:
Wolverine #1-4 (1982)

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6 gennaio 2016

X-Men: Danger Room Protocols — Tanto amore per i pixel e lo spandex

X-Men: Danger Room Protocols è una serie fan-made interamente prodotta dall'animatore e art director canadese Joel Furtado. Un bellissimo tributo agli X-Men degli anni '90, in particolare alla famosa serie animata e ai picchiaduro Capcom. La qualità è elevata: modelli digitali processati in cel shading, ai quali sono applicate delle texture che simulano l'estetica di un videogioco arcade dell'epoca.

Un progetto che vanta ben 18 episodi, visionabili a breve sul canale Youtube di Furtado. Vediamo quanto resiste prima che gli avvocati della Marvel se ne accorgano. Qui maggiori dettagli sulla serie con una breve intervista al creatore.

UPDATE: come previsto, la Marvel ha tuonato e la seria è stata fermata sul nascere.

5 agosto 2015

Vitamorte III

Seconda metà degli anni '80.

Barry Windsor-Smith ha un'idea per una storiella di 22 pagine con protagonista Tempesta che vuole scrivere e illustrare in totale libertà.

Si tratta di Vitamorte III.


Adastra in Africa
"La Dea"

Chris Claremont, dopo il successo di Lifedeath e Lifedeath II si aspetta di concludere la trilogia iniziata sulle pagine di Uncanny X-Men #186 insieme a BWS. Quest'ultimo si rende conto che i testi verbosi di Claremont mal si sposano col suo storytelling e decide di sviluppare da solo Lifedeath III facendo tornare Ororo in quella parte di Africa tormentata dalla fame. La Marvel ha bisogno di avventure filler da inserire sulla testata mutante ammiraglia e asseconda le intenzioni dell'autore.

Sulle pagine di una rivista dell'epoca, Amazing Heroes #188, BWS afferma questo:

Amazing Heroes: [...] one more question about Lifedeath. Did you write the first two chapters?

Windsor-Smith: No, that was a collaboration between Chris Claremont and me.

Amazing Heroes: But the third one is all your material?

Windsor-Smith: Yeah.

Yeah.

Barry Windsor-Smith rimane vittima di un incidente stradale che lo esclude per mesi dalla scena, lasciando a metà tutto il lavoro fatto fino a quel momento (tra cui c'e anche il seminale Weapon X, poi ultimato e pubblicato su Marvel Comics Presents). Passato il periodo di convalescenza torna su Lifedeath trasformando quell'iniziale storiella riempitiva in una più corposa di 48 pagine. La Marvel non vuole più pubblicarla.

1991.

Lifedeath III viene rifiutata perché considerata apologia al suicidio, BWS irride la stoltezza dei dirigenti Marvel e si tiene le tavole inchiostrate nel cassetto. Gli anni passano, diventa direttore creativo della Valiant, si affaccia per errore al mondo Image, pubblica con Dark Horse la serie antologica Storyteller e torna a farsi i fatti suoi.

1999.

BWS ricicla quella storia di 48 pagine mettendoci dentro un personaggio apparso proprio su Storyteller — nasce Adastra in Africa. La principessa Adastra parla, agisce, respira come Tempesta perché, di fatto, è la Tempesta di Vitamorte.

Adastra in Africa viene pubblicato da Fantagraphics Books.
L'edizione italiana è curata da Kappa Edizioni.



Tempesta Adastra in Africa

They said the story promoted suicide […] What are they, a bunch of kids? If you don’t get that out of reading the story then eat shit! D’you think any one of those tribal people even gave a thought to personal sacrifice being suicide? Even while they were starving to death, y’know? Shit! This’s biblical stuff — it’s got depth. It’s the, y’know, (twiddling fingers for « quotes ») «final sacrifice».

Adastra in Africa Q&A



ADASTRA IN AFRICA
di Barry Windsor-Smith


Lingua: Italiano
Copertina rigida: 52 pagine
Prezzo: € 13.50
Editore: Kappa Edizoni

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29 aprile 2014

X-TREAM: il migliore dei Summers


"IT'S SUCH A GOOD VIBRATION"

Lo sapevate che all'inizio degli anni '90 il singolo Good Vibrations di Marky Mark and the Funky Bunch si è piazzato al primo posto nella hit parade della Repubblica di San Marino e che il terzo fratello Summers doveva essere un tizio ultra tamarro chiamato X-Tream?

Ibrido umano/Shi’ar, col potere mutante di incendiare gli elettroliti nel sangue ossigenato e di far bruciare un corpo dall'interno attraverso una ferita (sinceri complimenti a chi ci ha pensato), X-Tream/Adam X, fa la sua prima apparizione su X-Force Annual #2 armato di katana e berretto da baseball girato al contrario, impegnato a menare Cable, Shatterstar e soci.


The character WAS created to be the 3rd brother, but once I left the x-books, the following writers/editors chose to ignore the sub-plot (which is their call to make). The good news is that no writer/editor contradicted the storyline plans I had, so maybe someday I could still pick it up. — Fabian


Nella mente del suo creatore Fabian Nicieza, di cui sopra un intervento recente pescato su un forum di nostalgici, X-Tream si sarebbe rivelato il più giovane fratello di Ciclope e Havok, figlio dell'imperatore alieno D'Ken e di Katherine Summers, resa schiava e amante del laido Shi’ar. Sulle successive pagine di X-Men (volume due) #39 Adam salva la vita a nonno Summers in una storia tenerona che fa intuire un certo legame con la famiglia. Succede poi che Nicieza viene silurato dalle testate mutanti, Adam X cade nel dimenticatoio e la storyline del terzo fratello Summers viene reintrodotta anni dopo in Deadly Genesis usando il ben più noioso Vulcan.

Titoli di coda.

2 febbraio 2014

Wolverine di Sean Gordon Murphy


Illustrazione di Sean Gordon Murphy (cliccare sull'immagine per ingrandirla).

18 giugno 2013

Tempesta di Bill Sienkiewicz

Illustrazione di Bill Sienkiewicz.

Oggi vogliamo condividere questo incantevole sketch di Bill Sienkiewicz datato 1987 — una malinconica Tempesta nella sua incarnazione migliore: cresta ribelle e giacca di pelle. Bello il dettaglio dell'orecchino a forma di mascherone africano.

21 maggio 2013

I was made for lovin' you, Dazzler

Il controverso Studio 54 di New York nel 1978. Scatto di Richard Drew.

Il personaggio di Alison Blaire/Dazzler venne creato sul finire degli anni '70 con l'idea di farne sia un'eroina cartacea che un progetto musicale.

La Marvel puntava a collaborare con una casa discografica per produrre in studio dei brani di successo e trovare una performer carismatica per i concerti, così da allargare gli orizzonti dell'intrattenimento e portare nuovo pubblico sulle pagine dei propri albi. L'intesa arrivò dopo un incontro con la Casablanca Records, etichetta newyorkése che annoverava nel suo catalogo Giorgio Moroder, Cher, Lipps Inc., Kiss, Donna Summer e Village People.

Jim Shooter, Tom DeFalco e John Romita Jr. svilupparono origini, poteri e look del personaggio; quest'ultimo, assiduo frequentatore della pista da ballo, diede a Dazzler le fattezze di Grace Jones, che in quel momento storico incarnava l'essenza della "Disco Queen" (nome originale scelto per Dazzler).


La Dazzler originale ispirata a Grace Jones. Illustrazione di John Romita Jr.

I vertici della Casablanca incalzarono con un terzo progetto da affiancare a periodici e vinili — uno special animato di trenta minuti dove far incontrare i cantanti dell'etichetta musicale con gli eroi Marvel; binomio già collaudato sul vendutissimo albo a fumetti del 1977 dedicato ai Kiss.

La storyline dello special a cartoni animati venne scritta in quattro giorni da Jim Shooter e vedeva "Disco Dazzler" (secondo nome scelto per l'eroina mutante), i Vendicatori e l'Uomo Ragno catapultati in una New York di un futuro alternativo nel mezzo di una guerra tra il regno di Cher e quello di Donna Summer. I signori della Casablanca Records alzarono ulteriormente la posta in gioco suggerendo alla Marvel di usare il trattamento di Shooter per farci un lungometraggio live action.

Peccato solo che da lì a breve l'etichetta musicale venne smantellata per problemi finanziari e questo ambizioso universo crossmediale fatto di film e concerti sold out non vide mai luce.


John Buscema col santino di Bo Derek finalizza la splash page di Dazzler #1.
Scatto di Eliot R. Brown.

Dazzler (nome definitivo, semplice e conciso) esordì nel novembre del 1979 sulle pagine di Uncanny X-Men #130 mostrando un drastico redesign, ora molto più simile alla stella hollywoodiana Bo Derek che a Grace Jones. L'intenzione di portare Dazzler al cinema era ancora forte e proprio Bo Derek, approcciata dalla Marvel nei mesi seguenti, sembrava convinta a vestirne i panni, con l'unica condizione di voler essere diretta dal marito John, regista noto per la forte inaffidabilità sul set. Inutile aggiungere che non se ne fece nulla.

Dopo false partenze e apparizioni tutt'altro che memorabili su Amazing Spider-Man e Fantastic Four, Alison Blaire sembrava destinata al limbo. Le cose cambiarono quando Jim Shototer propose ai dirigenti Marvel di far distribuire alcuni albi esclusivamente nelle fumetterie, mercato ancora piccolo ma in notevole crescita, ottenendo il via libera a patto di utilizzare un personaggio minore, così da non inimicarsi gli edicolanti. Shooter scelse Dazzler.

Il primo numero di Dazzler uscì nel marzo del 1981 per il solo circuito delle fumetterie, vendendo più di 400.000 copie — un primato assoluto.

22 novembre 2012

X-Statix vs. Avengers di Mike Allred

Illustrazione di Mike Allred da X-Statix #21 (cliccare sull'immagine per ingrandirla).

20 novembre 2012

Wolverine in salsa British di Cornell e Davis

Signori e signore, sappiamo tutti che l'ennesimo albo col nome Wolverine in copertina è spesso sintomo di morte artistica. Riusciranno due giganti come Paul Cornell e Alan Davis a spezzare la maledizione?

Abbiamo tradotto le parti più calde di questa intervista fatta a Cornell, con alcuni dettagli sulla serie:

iFanboy: Qual è la tua idea del Wolverine attuale. Logan è stato scritto molte volte e in tante versioni. Tu come lo vedi?

Paul Cornell: Trovo parecchio strano il fatto che lui sia un uomo semplice, uno con i piedi per terra a cui piace farsi una birra, a cui affideresti la direzione di una scuola, quando in realtà è in giro da così tanto tempo da aver vissuto ogni sorta di esperienza. Credo che Logan apprezzi veramente tanto questo tipo di normalità da combattere per mantenerla. In questa nuova serie lo conosciamo meglio nel contesto urbano, la sua New York, in cui interagisce con parecchi amici senza poteri (come accadeva con gli X-Men di Claremont) e alcuni nuovi colleghi. Un violento uomo civilizzato che si sforza di essere una persona pacifica.

iFanboy: Questa serie segna il tuo ritorno alla Marvel. Come ci si sente a lavore di nuovo alla Casa delle Idee?

Paul Cornell: Grandioso, specialmente avere una possibilità così importante di lavorare su un personaggio che significava molto per me ai tempi in cui ero a scuola. Gli X-Men di Claremont mi hanno dato tanto e adesso provo a restiuire il favore. Avere un artista come Alan Davis è fantastico perché si crea un collegamento con i classici.

iFanboy: Cosa possono aspettarsi i fan di Wolverine da questa nuova serie?

Paul Cornell: James è coinvolto in una situazione da film in cui la vita di alcuni ostaggi è minacciata da una nuovo, freddo e spietato personaggio, del quale approfondiremo la conoscenza gradualemente. Questo porterà ad un inseguimento in salsa action movie e James sarà determintato a controllarsi di fronte ad uno dei suddetti ostaggi, cosa non facile. James da il meglio di sé quando deve proteggere gli altri. Sono padre da quattro settimane e mi sono chiesto, a quale super eroe affiderei mio figlio? E la risposta è James Logan, poiché lui morirebbe per proteggerlo e chiunque volesse fargli del male se la dovrebbe vedere con Wolverine. Questa serie parla proprio della linea sottile tra l'eroe al servizio degli altri e la sua furia cieca, l'uomo che ha visto ogni tipo di cosa ed il tizio qualunque.

iFanboy: Wolverine continua ad essere uno dei personaggi Marvel più popolari ed è presente in molti titoli, spesso come personaggio principale. Cosa fa in più questa serie che le altre non fanno?

Paul Cornell: Siamo andati a fondo nella sua essenza, con la sensibilità di uno show come Person of Interest, quindi abbiamo dei personaggi solidi, azione dura, qualche risata, James con un nuovo gruppo di colleghi, l'andare a caccia nella grande metropoli, la vita degli innocenti in gioco.

iFanboy: Tra gli X-Men, i Vendicatori e tanti altri personaggi a lui collegati, ci sarà qualche nome importante che apparirà al fianco di Wolverine oppure la serie sarà incentrata solamente sulle sue avventure personali?

Paul Cornell: Solo in piccolissima parte. Questa è la serie centrale di Wolverine, quindi voglio che la gente la legga per il personaggio e la sua storia e cerchi altro per i crossover.

Apprezziamo l'aplomb di Cornell però "James Logan" non si può sentire.

10 ottobre 2012

Uncanny X-Force aka Puck e le sue donne

Un altro albo Marvel NOW! che ci ha incuriositi, stavolta non tanto per i nomi coinvolti, Sam Humphries ai testi e Ron Garney alle matite, quanto per l'insolita formazione che vede tra le sua fila Puck, Spirale e (il clone doppia X di) Fantomex. Bello anche il nuovo design delle uniformi ad opera di Kris Anka.


Illustrazioni di Kris Anka (cliccare sulle immagini per ingrandirle).

9 ottobre 2012

Savage Wolverine: Druuna incontra Jurassic Park

Shanna illustrata da Frank Cho (cliccare sull'immagine per ingrandirla).

Prendete Wolverine.

Aggiungete un paio di grosse tette, qualche cavernicolo scemo e uno stormo di velociraptor incazzati.

Avrete SAVAGE WOLVERINE feat. Shanna di Frank Cho, qui anche ai testi.

Un'avventura in stile Indiana Jones con elementi della mitologia lovecraftiana; perlomeno stando alle parole dell'autore:


I came up with a cool Indiana Jones/Cthulhu type story that I've been toying around with, modified it and turned it into a Wolverine story. Since Indiana Jones was my main inspiration for this story, I naturally envisioned Shanna as Marion Ravenwood to Wolverine's Indiana Jones.


Vai Frank! Se riesci a finire que due-tre numeri entro il 2015 hai la nostra benedizione. Se poi la storia è sì a là Indiana Jones, ma quello del quarto film, vorrà dire che ci godremo almeno i tuoi incredibili dinosauri.



Wolverine, Shanna e l'Uomo Cosa illustrati da Frank Cho (cliccare sulle immagini per ingrandirle).

15 settembre 2012

Lone Wolf and Cub di Connor Willumsen

Illustrazione di Connor Willumsen.

Visto che Connor Willumsen è il disegnatore di Wolverine MAX (potete leggerne qui le premesse) abbiamo ripescato questo splendido omaggio del disegnatore a Lone Wolf and Cub di Kazuo Koike e Goseki Kojima.

28 agosto 2012

Buon compleanno, Jack

Illustrazione di Jack Kirby e Paul Reinman da X-Men #2 (cliccare sull'immagine per ingrandirla).

LUNGA VITA AL RE.

11 agosto 2012

La nuova X-Men Legacy con l'accento scozzese

Legione di Bill Sienkiewicz

Ne saprete sicuramente più di noi sui progetti futuri di Alonso, Quesada e soci che si sviluppano sotto la bandiera Marvel NOW! e che ci lasciano abbastanza indifferenti.

Leggendo articoli qua e , siamo però rimasti colpiti dal progetto X-Men Legacy di Simon Spurrier e Tan Eng Huat, perlomeno nella sua parte estetica. Rispetto al mosciume generale dell'iniziativa NOW! spicca l'illustrazione che promuove il primo numero della suddetta testata; un vero e proprio collage di famose cover d'antan con Legione e il suo immortale hi-top fade protaginsti assoluti.

Entrando nel merito del progetto, Spurrier ci tiene a specificare che il suo Legione avrà un accento scozzese (il figlio di Xavier e Moira MacTaggert è cresciuto sulla fittizia isola Muir a nord delle Highland) ed il tipico humour nero britannico. Il mutante col disturbo dissociativo d'identità sarà affiancato da alcuni comprimari pur non facendo parte di un team nel senso più classico del termine. Tradotto: il team sarà formato dal solo Legione e dalle sue multiple personalità (la buttiamo lì).

Ma proviamo a fare il giochino del riconosci le cover e rimettiamo i pezzi in ordine. In senso orario:

X-Men Legacy #1 Legione da X-Men (Vol 2) #40

Cable da New Mutants #87

Magneto da X-Men (Vol 2) #1

Ciclope da Giant-Size X-Men #1

Wolverine da Wolverine (Vol 1) #1

Il tutto assemblato ad arte da Mike Del Mundo (trovate qui la copertina senza testi). Notevole anche il lavoro del designer e letterista Jared K. Fletcher che ha prodotto loghi e grafiche per tutte le nuove testate mutanti.

Chiudiamo con il resto dei rilanci annunciati: All New X-Men di Bendis ed Immonen, che vede protagonisti i cinque X-Men originali; Uncanny Avengers di Remender e Cassaday e Deadpool di Posehn, Duggan e Moore. Nei prossimi giorni cercheremo di analizzare le testate più interessanti.

4 luglio 2012

Wolverine MAX — contenuto esplicito e sangue a secchiate

Dalla pagina italiana su Wikipedia:

MAX Comics è un'etichetta della casa editrice statunitense Marvel Comics; fondata nel 2001, produce fumetti realizzati per un pubblico adulto e destinati alla distribuzione diretta: gli albi sono quindi distribuiti solamente nel circuito librario e delle fumetterie. Sulla copertina non appare né il logo della Marvel Comics né il marchio del Comics Code Authority: questa politica editoriale serve a distinguere nettamente i fumetti MAX dai fumetti Marvel, che invece godono di una più ampia diffusione e sono generalmente diretti anche a un pubblico adolescenziale. In Italia i fumetti MAX Comics sono stati pubblicati nella collana 100% Marvel.

Wolverine MAX #1 Pare che negli uffici Marvel qualcuno abbia fatto 2+2 collegando Wolverine all'etichetta per adulti MAX. Solo oggi.

Il primo numero di Wolverine MAX uscirà questo ottobre negli Stati Uniti. Ai testi lo scrittore Jason Starr, noto per i suoi romanzi gialli, e alle copertine nientemeno che Jock; ancora da annunciare il nome del disegnatore. Intuibile la location dove si svolgeranno le vicende.

Qui l'intervista a Starr, che per la linea MAX ha scritto Untold Tales of Punisher MAX #1.

UPDATE: Connor Willumsen disegnerà le pagine di Wolverine MAX; altro nome già apparso sulla linea MAX, avendo illustrato Untold Tales of Punisher MAX #2 (qui una tavola). Editor Marvel, avevate la nostra curiosità, ora avete la nostra attenzione. Inoltre, Starr ha confermato in questa nuova intervista che l'ambientazione sarà il Giappone, precisamente la Tokyo dei giorni nostri. La storia sarà incentrata sulla solitudine dell'artigliato e avrà differenti evoluzioni rispetto al personaggio classico, essendo l'universo MAX slegato dalla continuity Marvel.

26 aprile 2012

The Super Psyche: Grant Morrison fa il birichino su Playboy

Illustrazione di Frank Quitely per Playboy (cliccare sull'immagine per ingrandirla).

Intervistato da Playboy, per il numero di maggio, Grant Morrison ha fatto un'analisi dei personaggi da lui scritti nel corso degli anni. Dichiarazioni spesso gratuite e provocatorie che non sconvolgeranno i conoscitori dell'irriverente autore scozzese.

Abbiamo tradotto la parte dedicata a Magneto, utilizzato da Morrison alla fine della sua run su New X-Men undici anni or sono.

Morrison: “Magneto è un bastardo, un terrorista. I fan mi hanno odiato perché l'ho trasformato in uno vecchio tossico, in un imbecille. Ha esordito [sulle pagine di X-Men #1] come questa sorta di spietato, ghignante terrorista, così ho pensato: è proprio questa la vera natura del personaggio. Claremont ha fatto un gran lavoro negli anni per redimere Magneto, facendolo diventare un nobile antieroe, un sopravvissuto dei campi di concentramento. Sono arrivato io e ho smerdato tutto il lavoro svolto fino a quel momento. Era subito dopo l'undici settembre e mi sono detto: non c'è nulla di fottutamente nobile nel terrorismo.”

Qui potete leggere l'articolo completo, da consultare in totale sicurezza in ufficio, in luoghi pubblici, a casa.

10 marzo 2012

Wolverine di Moebius

llustrazione di Jean Giraud aka Moebius (cliccare sull'immagine per ingrandirla).

Adieu, Maestro.

8 febbraio 2012

Una nuova speranza: X-Statix Collection

Dopo qualche fastidioso ritardo è uscito il primo numero di X-Statix Collection (qui, tutte le informazioni).

Vale sempre il consiglio di prendere l'Omnibus in lingua orignale. Se però non masticate l'inglese buttatevi sull'edizione Panini, che ci ha fatto la grazia di portare a compimento questa bellissima opera. Insomma, leggete X-Statix.

X-Statix Collection #1 contiene X-Force #116-122.


X-STATIX COLLECTION #1
X-FORCE: UN NUOVO INIZIO
di Peter Milligan, Mike Allred

Lingua: Italiano
Copertina flessibile: 196 pagine
Prezzo: € 15.00
Editore: Panini Comics

Storie contenute:
X-Force #116-122

COMPRA SU PANINI.IT