25 luglio 2013

The Wolverine — Recensione

"Ho sentito che nell'altra sala hanno il pachinko di Devilman"

Commento lapidario su The Wolverine di James Mangold.

In pochissime parole: film che non riesce in nessun modo a riproporre la potenza narrativa della miniserie a fumetti su cui è basato.

Di sicuro non è quella porcheria di Origins e si lascia anche guardare senza il continuo impulso di cavarsi gli occhi. A causa di una storia priva di pathos, personaggi per nulla sviluppati, una regia che non osa mai e un terzo atto totalmente anticlimatico, l'ago della bilancia per The Wolverine pende a favore della nefandezza; e visto che siamo dei masochisti, uno sguardo alle premesse iniziali fa sì che il boccone da ingollare sia ancora più amaro.

Colpo di grazia: il minutaggio a schermo di qualsiasi ninja equivale a meno di due minuti — questo è veramente troppo.

Fin.



THE WOLVERINE — Diretto da James Mangold; sceneggiatura di Mark Bomback e Scott Frank basata su una storia di Chris Claremont e Frank Miller; fotografia: Ross Emery; montaggio: Michael McCusker; musica: Marco Beltrami; prodotto da Lauren Shuler Donner e Hutch Parker; distribuito da 20th Century Fox

Durata: 126 minuti

Con: Hugh Jackman (Logan/Wolverine), Tao Okamoto (Mariko Yashida), Rila Fukushima (Yukio), Hiroyuki Sanada (Shingen Yashida), Hal Yamanouchi, Ken Yamamura (Ichirō Yashida), Svetlana Khodchenkova (Dr. Green/Viper), Will Yun Lee (Kenuichio Harada), Brian Tee (Noburo Mori), Famke Janssen (Jean Grey)

18 giugno 2013

Tempesta di Bill Sienkiewicz

Illustrazione di Bill Sienkiewicz.

Oggi vogliamo condividere questo incantevole sketch di Bill Sienkiewicz datato 1987 — una malinconica Tempesta nella sua incarnazione migliore: cresta ribelle e giacca di pelle. Bello il dettaglio dell'orecchino a forma di mascherone africano.

21 maggio 2013

I was made for lovin' you, Dazzler

Il controverso Studio 54 di New York nel 1978. Scatto di Richard Drew.

Il personaggio di Alison Blaire/Dazzler venne creato sul finire degli anni '70 con l'idea di farne sia un'eroina cartacea che un progetto musicale.

La Marvel puntava a collaborare con una casa discografica per produrre in studio dei brani di successo e trovare una performer carismatica per i concerti, così da allargare gli orizzonti dell'intrattenimento e portare nuovo pubblico sulle pagine dei propri albi. L'intesa arrivò dopo un incontro con la Casablanca Records, etichetta newyorkése che annoverava nel suo catalogo Giorgio Moroder, Cher, Lipps Inc., Kiss, Donna Summer e Village People.

Jim Shooter, Tom DeFalco e John Romita Jr. svilupparono origini, poteri e look del personaggio; quest'ultimo, assiduo frequentatore della pista da ballo, diede a Dazzler le fattezze di Grace Jones, che in quel momento storico incarnava l'essenza della "Disco Queen" (nome originale scelto per Dazzler).


La Dazzler originale ispirata a Grace Jones. Illustrazione di John Romita Jr.

I vertici della Casablanca incalzarono con un terzo progetto da affiancare a periodici e vinili — uno special animato di trenta minuti dove far incontrare i cantanti dell'etichetta musicale con gli eroi Marvel; binomio già collaudato sul vendutissimo albo a fumetti del 1977 dedicato ai Kiss.

La storyline dello special a cartoni animati venne scritta in quattro giorni da Jim Shooter e vedeva "Disco Dazzler" (secondo nome scelto per l'eroina mutante), i Vendicatori e l'Uomo Ragno catapultati in una New York di un futuro alternativo nel mezzo di una guerra tra il regno di Cher e quello di Donna Summer. I signori della Casablanca Records alzarono ulteriormente la posta in gioco suggerendo alla Marvel di usare il trattamento di Shooter per farci un lungometraggio live action.

Peccato solo che da lì a breve l'etichetta musicale venne smantellata per problemi finanziari e questo ambizioso universo crossmediale fatto di film e concerti sold out non vide mai luce.


John Buscema col santino di Bo Derek finalizza la splash page di Dazzler #1.
Scatto di Eliot R. Brown.

Dazzler (nome definitivo, semplice e conciso) esordì nel novembre del 1979 sulle pagine di Uncanny X-Men #130 mostrando un drastico redesign, ora molto più simile alla stella hollywoodiana Bo Derek che a Grace Jones. L'intenzione di portare Dazzler al cinema era ancora forte e proprio Bo Derek, approcciata dalla Marvel nei mesi seguenti, sembrava convinta a vestirne i panni, con l'unica condizione di voler essere diretta dal marito John, regista noto per la forte inaffidabilità sul set. Inutile aggiungere che non se ne fece nulla.

Dopo false partenze e apparizioni tutt'altro che memorabili su Amazing Spider-Man e Fantastic Four, Alison Blaire sembrava destinata al limbo. Le cose cambiarono quando Jim Shototer propose ai dirigenti Marvel di far distribuire alcuni albi esclusivamente nelle fumetterie, mercato ancora piccolo ma in notevole crescita, ottenendo il via libera a patto di utilizzare un personaggio minore, così da non inimicarsi gli edicolanti. Shooter scelse Dazzler.

Il primo numero di Dazzler uscì nel marzo del 1981 per il solo circuito delle fumetterie, vendendo più di 400.000 copie — un primato assoluto.

22 febbraio 2013

L'ultima prova di Barry Windsor-Smith su Weapon X è una dannata carta collezionabile

Dopo aver illustrato le copertine di Deadpool #57-60, Barry Windsor-Smith torna sul tema "Weapon X" nel 2005, questa volta per una carta collezionabile della popolare serie "Marvel Masterpieces".

Qui sotto trovate matite, chine e colori originali a opera dell'artista più una scansione della carta olografica.




Illustrazioni di Barry Windsor-Smith (cliccare sulle immagini per ingrandirle).