Commento lapidario su The Wolverine di James Mangold.
In pochissime parole: film che non riesce in nessun modo a riproporre la potenza narrativa della miniserie a fumetti su cui è basato.
Di sicuro non è quella porcheria di Origins e si lascia anche guardare senza il continuo impulso di cavarsi gli occhi. A causa di una storia priva di pathos, personaggi per nulla sviluppati, una regia che non osa mai e un terzo atto totalmente anticlimatico, l'ago della bilancia per The Wolverine pende a favore della nefandezza; e visto che siamo dei masochisti, uno sguardo alle premesse iniziali fa sì che il boccone da ingollare sia ancora più amaro.
Colpo di grazia: il minutaggio a schermo di qualsiasi ninja equivale a meno di due minuti — questo è veramente troppo.
Fin.
THE WOLVERINE — Diretto da James Mangold; sceneggiatura di Mark Bomback e Scott Frank basata su una storia di Chris Claremont e Frank Miller; fotografia: Ross Emery; montaggio: Michael McCusker; musica: Marco Beltrami; prodotto da Lauren Shuler Donner e Hutch Parker; distribuito da 20th Century Fox
Durata: 126 minuti
Con: Hugh Jackman (Logan/Wolverine), Tao Okamoto (Mariko Yashida), Rila Fukushima (Yukio), Hiroyuki Sanada (Shingen Yashida), Hal Yamanouchi, Ken Yamamura (Ichirō Yashida), Svetlana Khodchenkova (Dr. Green/Viper), Will Yun Lee (Kenuichio Harada), Brian Tee (Noburo Mori), Famke Janssen (Jean Grey)