15 febbraio 2016

Deadpool — Recensione

Attenzione: la seguente recensione contiene spoiler, nonché il faccione di Rob Liefeld in chiusura.



Deadpool: un film d'amore più convincente di The Notebook

Wade Wilson è un ex-berretto verde reinventatosi mercenario pronto ad accettare qualsiasi incarico, anche salvare una teenager dal suo stalker coi capelli unti. La sera si trastulla in un bar che ricorda un set di Shameless frequentato da assassini e altri professionisti del settore. Tra un bicchierino e una scazzottata, Wade incontra la frizzante prostituta Vanessa; i due si innamorano perdutamente, vivono un anno di intensa passione, citazioni sulla cultura pop e risatine sceme: decidono quindi di sposarsi.

Non fosse che dopo l'ennesimo sospiro d'amore Wade stramazza al suolo, va dal medico e scopre di avere un cancro terminale — fine del sogno. Per sfuggire alla nera mietitrice, il bel mercenario accetta quindi la proposta del solito tipo poco raccomandabile e si sottopone a un esperimento loschissimo da ricerca sul deep web che gli conferisce un fattore rigenerante ma lo lascia terribilmente sfigurato e consapevole che non potrà più vivere una vita normale con la sua amata.



Chiappe d'acciaio, ne voglio un paio

Quella che avete appena letto è la simpatica premessa di Deadpool — pellicola con un arco narrativo semplicissimo farcito di gag a sfondo sessuale, battutine spinte e tanti arti smembrati a giustificare l'assegnazione della lettera R dell'infame sistema di valutazione filmico americano (solo per ragazzini accompagnati da un adulto e per adulti con l'umorismo di un ragazzino). L'estremamente tenace Ryan Reynolds si è battuto diversi anni per portare in sala una versione fedele al Deadpool dei fumetti, sfondamento della quarta parete compreso, riuscendo finalmente nell'impresa grazie anche al promettente regista/supervisore agli effetti speciali Tim Miller, qui al suo primo lungometraggio.

Va però sottolineato che parolacce, sangue, qualche culo e tutte quelle situazioni impossibili da inserire in altri film Marvel perché troppo forti per il target di riferimento, non sono gli ingredienti che mettono Deadpool su un piano più alto rispetto a un moderno cinecomic qualsiasi, ma fungono da vero e proprio traino ad una storia che nell'estrema linearità trova il suo punto di forza.

Funziona bene il resto del cast formato da un meraviglioso Piotr Rasputin aka Colosso, realizzato interamente in CGI — le scene più divertenti del film sono proprio quelle che lo vedono coinvolto; Blind Al, coriacea vecchietta e coinquilina del Nostro; Dopinder, fedele tassista impacciato; Angel Dust, possente esecutrice dalla pizza facile e Ajax, nemico finale col nome di battesimo ridicolo. Piacevole la presenza di un personaggio minore pescato direttamente dalle pagine degli X-Men di Morrison e Quitely: la spigolosa adolescente Testata Mutante Negasonica. Nota di merito al reparto costumi per il lavoro egregio fatto sul completino scarlatto del protagonista, curato in ogni dettaglio, occhi bianchi compresi, e sull'uniforme classica nero-gialla degli studenti di Xavier.



Daddy is super proud

In definitiva, Deadpool è una bella e genuina storia d'amore, come lo è quella tra Reynolds e il Merc with a Mouth creato da Rob Liefeld e Fabian Nicieza nel 1991. Una produzione solida su tutti i fronti, con il cameo di Stan Lee più azzeccato (qui in veste di maestro di cerimonie in uno strip club) e una divertente scena post-titoli di coda, omaggio a Una pazza giornata di vacanza. Il timido budget di 58 milioni di dollari ha permesso quell'auotonomia che serviva a un progetto così borderline e i risultati enormi al botteghino sembrano apprezzarne lo sforzo mettendo un sequel in cantiere. Ora che il vaso di Pandora è stato scoperchiato siamo curiosi di sapere se Deadpool farà da apripista a un filone di cinefumetti un pelino più coraggiosi e meno posticci.



DEADPOOL — Diretto da Tim Miller; sceneggiatura di Rhett Reese e Paul Wernick basata su "Deadpool" di Fabian Nicieza e Rob Liefeld; fotografia: Ken Seng; montaggio: Julian Clarke; musica: Tom Holkenborg; prodotto da Simon Kinberg, Ryan Reynolds e Lauren Shuler Donner; distribuito da 20th Century Fox

Durata: 108 minuti

Con: Ryan Reynolds (Wade Wilson/Deadpool), Morena Baccarin (Vanessa), Ed Skrein (Francis Freeman/Ajax), T. J. Miller (Weasel), Gina Carano (Angel Dust), Brianna Hildebrand (Testata Mutante Negasonica), Stefan Kapičić, Andre Tricoteux, T. J. Storm, Greg LaSalle e Glenn Ennis (Piotr Rasputin/Colosso), Leslie Uggams (Blind Al)